da infoaut
Si è aperta fin da questa mattina a Roma la giornata di mobilitazione indetta per oggi in tutte le città contro il cosiddetto piano-casa firmato da Lupi e approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. Una giornata che nella capitale si è caricata di ancora maggiore rabbia dopo l’infame operazione di sgomberi e perquisizioni andata in scena ieri mattina.
Quest’oggi, quindi, intorno alle 10 un migliaio di persone tra attivisti dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare e occupanti di case hanno fatto irruzione all’anagrafe di via Petroselli, occupando e bloccando gli uffici. La scelta del luogo non è ovviamente casuale: tra gli articoli presenti all’interno del decreto Lupi si dispone, tra le altre cose, la revoca della residenza per chiunque viva in stabili occupati e per i cosiddetti “inquilini senza titolo” che vivono in case popolari destinate a essere messe in vendita. Un attacco gravissimo che va a colpire proprio una delle rivendicazioni che ha portato in piazza i movimenti per il diritto all’abitare negli ultimi mesi.
Il blocco dell’anagrafe è andato avanti per tutta la mattinata e le persone presenti hanno esposto cartelli che recitavano “No all’art. 5” e preteso un incontro con il Direttore.
Dopo aver occupato per tutta la mattinata gli uffici dell’anagrafe, le migliaia di persone si sono dirette in corteo verso la prefettura, dove era previsto in queste ore un presidio, come in molte altre città, per chiedere residenza e utenze per tutti e tutte, in contrasto con quanto invece prevede il piano-casa di Lupi. Dopo che la polizia ha tentato invano di sbarrare la strada al corteo che determinato si avvicinava alla prefettura, migliaia di occupanti hanno raggiunto piazza SS. Apostoli, dove piano piano continuano ad arrivare persone.