Non c’erano troppi dubbi sul fatto che, nonostante i proclami, i confederali avrebbero ceduto al richiamo di Delrio alla collaborazione per la pax sindacale. Ebbene, i sindacati confederali hanno deciso di accettare la moratoria sugli scioperi durante tutto il periodo del Giubileo. D’altronde è la stessa decisione che hanno preso per quanto riguarda l’Expo di Milano.
Il garante sugli scioperi, Roberto Alesse, la scorsa settimana aveva dichiarato “sarebbe necessario per legge che nel caso di grandi eventi di rilievo l’Autorità possa estendere l’obbligo di osservare la ‘franchigia’, periodo in cui non è possibile attuare astensioni dal servizio oltre che per evidenti motivi di sicurezza collegati al grande flusso di utenti anche per la tutela dell’immagine del Paese”. Alesse, inoltre, aveva avanzato la proposta di individuare un’apposita sanzione per i singoli lavoratori che partecipano agli scioperi selvaggi.
Dichiarazioni che avevano suscitato l’indignazione dei sindacati e che oggi sono già scemate a favore della sospensione del diritto di sciopero. Sembra che per i sindacati quello che è importante è che vengano interpellati, non la decisione che viene presa. Il governo infatti aveva già deciso, senza o con i sindacati, di portare avanti una battaglia contro chi durante il giubileo potrebbe avere la velleità di mettere in discussione le condizioni di lavoro in aziende come atac o ama. Non a casa lo sciopero che era stato indetto per oggi nell’Ama è stato annullato.
Il prossimo 20 novembre invece, scade la conversione in legge del decreto presentato dal ministro alla cultura Dario Franceschini. Il decreto presentato alla camera vuole inserire i Beni Culturali nell’alveo dei servizi pubblici essenziali affermando anche in questo caso la volontà di comprimere il diritto allo sciopero di centinaia di lavoratori costretti agli straordinari obbligatori e in condizioni di precarietà.
Anche oggi, si conferma quindi la pavidità del sindacato italiano che decide di giocare il suo ruolo di compatibilità assoluta con le scelte di austerity del governo. Il comune di Roma sarà comissariato definitivamente il prossimo mercoledì e il nuovo commissario avrà il compito insieme al prefetto Gabrielli, di imporre nuovi sacrifici a chi è sempre più impoverito sotto il ricatto di un debito di cui la maggiorparte della popolazione di Roma non ha responsabilità.