Pubblichiamo questo interessante articolo uscito su Next Quotidiano: un’inchiesta sui candidati di Casapound ai municipi di Roma per Di Stefano sindaco. L’articolo è firmato Dario Lapenta ed è possibile viosionarlo al seguente link http://www.nextquotidiano.it/casapound-roma-saluti-romani/ Era il 2008, il periodo delle contestazioni studentesche contro la riforma dell’allora ministro all’istruzione Mariastella Gelmini. Gli esponenti del Blocco Studentesco, l’organizzazione giovanile del movimento di estrema destra CasaPound, salirono agli onori della cronaca per aver preso parte a violenti scontri con mazze tricolore e cinghie durante una manifestazione a Piazza Navona.
Ad oggi, alcuni di quelli che presero parte alle violenze di quel giorno sono candidati dal movimento di estrema destra per le elezioni amministrative della Capitale. Anche in ruoli di spicco, come nel caso del capolista Davide Di Stefano e Marco Casasanta, quest’ultimo in corsa come presidente del I Municipio di Roma. Otto anni fa è stato immortalato in diverse fotografie con la spranga tricolore fra le mani. Lo stesso per Davide Di Stefano, fratello minore del candidato sindaco Simone Di Stefano. Anche lui appare in quelle fotografie. Oggi agli arresti domiciliari per aver partecipato ad una manifestazione violenta organizzata dal movimento contro l’apertura di un centro di accoglienza a Casale San Nicola. La sua ultima bravata risale ad aprile, quando ha assaltato lo stand della casa editrice Shockdom alla fiera del fumetto del Romics, versando Coca Cola sui libri. Voleva punirli per la pubblicazione dell’opera satirica che ironizzava sul duce ‘Qvando c’era lvi’.
Tutti i saluti romani di Casapound a Roma
Nonostante queste evidenze, per CasaPound è arrivato il momento di cercare nei limiti del possibile di ripulire la propria immagine. Viene lanciata una testata online per difendere le istanze del movimento. Si tratta de ‘Il Primato Nazionale’. Prende il nome da una rivista diretta nel dal ministro fascista Giuseppe Bottai. Si autodefinisce una “testata online indipendente” ed è diretta da Adriano Scianca, il megafono ideologico di CasaPound.
Dopo la rapida ascesa del movimento di estrema destra a Bolzano, che alle recenti comunali ha registrato oltre il 6 per cento delle preferenze, i cosiddetti fascisti del terzo millennio sognano l’exploit anche in altre città. Adesso è necessario allargare i consensi. CasaPound ha modellato la propria retorica rendendola più populista. Al centro della campagna elettorale lo stop all’immigrazione, la chiusura dei centri di accoglienza e lotta al degrado. Argomenti di larga portata soprattutto nelle periferie, dove il movimento vuole porsi in concorrenza con Fratelli d’Italia. L’odore del potere impone ai giovani neofascisti di mostrarsi più presentabili. E nella Capitale i risultati sono fondamentali. Questa volta Alberto Palladino, uno dei responsabili romani del movimento neofascista, non risulta in lista. È di recente stato condannato in appelloa 2 anni e 2 mesi di reclusione per l’aggressione a tre militanti del Pd. Altre condanne sono arrivate ad aprile per due esponenti di spicco del movimento di estrema destra romano. Si tratta di Andrea Antonini, all’epoca dei fatti vicepresidente di CasaPound e Pietro Casasanta, responsabile del gruppo di protezione civile ‘La Salamandra’ affiliato al movimento. Gli è stata inflitta rispettivamente una condanna a 2 anni e 1 anno e 8 mesi. Avevano cercato di far ottenere un falso documento di identità al camorrista boss del narcotraffico Mario Santafede, latitante da 4 anni e inserito nella lista dei 100 criminali più pericolosi d’Italia.
Planando sopra boschi di braccia tese
Nonostante i diversi tentativi di ripulire la propria immagine, evitando la candidatura di esponenti appena condannati, riferimenti e simpatie piuttosto esplicite verso i controversi regimi dittatoriali che hanno caratterizzato l’Europa nel ‘900 sono tutt’altro che nascosti. Sui social i camerati candidati non riescono a fare a meno di esibire saluti romani, frasi di Hitler e foto di nazisti.
Emilio Gardi e Alessandro Catani sono candidati consiglieri primo Municipio per Marco Casasanta presidente e stando a quanto condividono sui social il loro ideale politico sembra abbastanza chiaro.
Non mancano neanche diretti avvertimenti nei confronti di avversari politici. In quest’ultimo caso Manfredi Pinelli, anch’esso candidato al I Municipio per Marco Casasanta presidente, commenta in questo modo un procedimento a suo carico: “Oggi aspettando la sentenza ho avuto un giorno intero per riflettere su un noto esponente dell’antifascismo romano: Maurizio Angiolillo. Da Piazza Navona ad oggi, ogni volta che i fascisti affrontano un processo lo ritrovano sempre, ogni volta come parte lesa. Ogni volta firma verbali, ogni volta chiede risarcimenti. Comunque coi soldi ce devi paga il becchino e spero che te incontri quanto prima”.
Certamente i fascisti del terzo millennio non potevano dimenticare l’”eroico” Leon Degrelle, criminale nazista belga membro delle SS e fondatore del Partito Rexista, un movimento collaborazionista del regime hitleriano.
Attenzione però. CasaPound ovviamente non è un partito xenofobo. Questa è solo un’accusa dei buonisti, perché loro sono “sempre dalla parte degli italiani”.