Si è svolta ieri a Roma la manifestazione nazionale in solidarietà con il popolo curdo indetta dalla Rete Kurdistan e da U.I.K.I. Onlus. La mobilitazione era stata lanciata i primi giorni di Settembre, dopo che la Turchia il 24 Agosto aveva invaso il territorio siriano in evidente accordo con le forze qaidiste dell’IS, concordando la cessione della città frontiera di Jarablus. Da quel giorno è sempre più grave la situazione per i combattenti curdi, che mentre provano a liberare nuovi territori dall’occupazione di Daesh, subiscono l’offensiva dell’esercito Turco e di quello Siriano. Per fermare questo massacro, per la libertà di Öcalan e per rivendicare la rivoluzione del Rojava, un fiume di migliaia di persone ha invaso il centro di Roma partendo da Porta Pia, attraversando la zona di stazione Termini e dell’università, terminando il suo percorso a Piazza Vittorio.
Il corteo è partito in ritardo, intorno alle 15:30, a causa dei controlli e delle perquisizioni condotte dalla questura di Roma ai tanti pullman che sono giunti da tutta Italia. Questura che non perde occasione di intralciare il corso delle mobilitazioni, come è successo Venerdì 23 agli abitanti di Bagnoli venuti a Roma a manifestare.
Nella manifestazione, partecipata da associazioni, collettivi, centri sociali e movimenti da tantissime città italiane, erano tante le bandiere dell’Ypg/Ypj, come tante quelle che raffiguravano Abdullah Öcalan, in carcere dal 1999 perchè leader del Pkk.
Il centro della città di Roma e le vie limitrofe al corteo sono state presidiate da un ingente schieramento di forze dell’ordine, particolarmente impegnate nella difesa dell’Ambasciata turca, spesso già in assetto antisommossa e prossime al corteo.
La manifestazione si è conclusa con interventi delle tante realtà presenti in piazza.
Free Ocalan! Biji Rojava!