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Distacco della luce alle Cagne Sciolte in Via Ostiense. Continua l’attacco di Gabrielli agli spazi occupati!

cagneNella giornata di ieri l’ennesimo episodio che nell’ultimo periodo vede l’amministrazione cittadina, con a capo il Prefetto Gabrielli e ora il nuovo commissario Tronca che proviene dalla gestione dell’Expo milanese, con l’aiuto delle forze dell’ordine, accompagnati questa volta dai funzionari di Acea, attaccare gli spazi occupati di questa città, distaccando la corrente all’occupazione delle Cagne Sciolte in Via Ostiense 137. Riportiamo il comunicato delle compagne ribadendo la nostra solidarietà contro i tentativi di distacchi e sgomberi. Rilanciamo gli appuntamenti che potete trovare in fondo al comunicato. Inoltre rilanciamo l’assemblea cittadina di Venerdì 6 alla Sapienza dei movimenti sociali contro il giubileo dei divieti e della guerra ai poveri, contro sgli sfratti e gli sgomberi.

Acea bussa sempre due volte.
Chiama e la questura risponde.

Lo spazio occupato dalle Cagne Sciolte nel 2013 contro la violenza di genere e’ sotto attacco.
Un’ esperienza costruita fuori dalla logica di ogni profitto, che da due anni ha attivato, oltre a un laboratorio sulla violenza di genere, corsi per offrire a tutte le donne e a tutte le soggettività delle proposte concrete per autodeterminarsi e uscire dall’isolamento, una comunità resistente allo sfruttamento e all’omologazione.
Un luogo che ospita lo sportello contro la violenza sulle donne “Una stanza tutta per se’”.

Dopo essere passati in Agosto a staccarci acqua ed elettricità’, i carabinieri e l’Acea sono tornati a farlo di nuovo oggi, identificando dieci persone venute a portare solidarietà’.
Di fronte ad una città’ commissariata, alle porte del Giubileo, la preoccupazione della questura e’ chiudere le esperienze di autogestione e di lotta femminista e queer.

I mandanti sono sempre gli stessi, quelli che in questi anni hanno mangiato sulle teste di tutte e tutti. Quelli che sfruttano le risorse pubbliche regalando questa città a amici, parenti e papponi. Vogliono continuare a farlo indisturbati, noi resistiamo!

I prossimi appuntamenti:
Mercoledi 4 Novembre ore 18 a Metro Garbatella: volantinaggio pubblico nel quartiere
Venerdi’ 6 Novembre alle 9 alle Cagne Sciolte (via Ostiense 137): la violenza e’ ovunque, anche lo sportello antiviolenza sara’ ovunque. vieni a portare solidarieta’!
Sabato 14 Novembre alle 16 appuntamento alle Cagne sciolte: Passeggiata nel quartiere.

Se ci togliete la luce ci prendiamo il sole, se ci togliete l’acqua ci prenderemo le maree.

Cagne Sciolte.

Roma 1/2 nov incontro di Abitare nella crisi

abitarenellacrisiIntorno al falso binomio sviluppo e crescita il governo sta definendo i provvedimenti utili per rideterminare profitti e vantaggi per la rendita, senza perdere il consenso necessario per sostenere decisioni disastrose per le vite di milioni di persone, per i territori che saranno ancora una volta devastati e cementificati. Per garantire gli interessi economici di pochi, si traccia una sorta di alleanza con un ceto sociale medio-alto e si lanciano esche per conquistare altri settori sociali meno garantiti, non disdegnando di alimentare pulsioni securitarie e xenofobe.

La santificazione della precarietà come forma della vita è praticamente in corso di realizzazione. La distruzione del welfare, la cancellazione dell’edilizia popolare, la riforma del mercato del lavoro, la riduzione dei diritti a privilegi, il rafforzamento del controllo sociale e delle misure coercitive contro le diverse forme del conflitto, il restringimento degli spazi partecipativi nell’utilizzo del suolo e dei beni comuni sono tutte componenti di un presente drammaticamente negativo.

L’attenzione che il governo ha manifestato nell’uso dei linguaggi non va sottovalutata. E le misure che accompagnano i decreti che vengono convertiti in legge a colpi di fiducia parlamentare hanno l’evidente funzione di ricalibrare azioni ed assetto economico sapendo che provocherà disagi sociali seri. Per questo Matteo Renzi si rivolge sempre alla gente direttamente, senza delegare a nessun corpo intermedio la mediazione e rappresentandosi come il rottamatore di privilegi e lobby. Il ruolo del Pd si conforma dentro questa strategia e diventa partito della nazione, con echi storici inquietanti.

La nostra esperienza sociale si colloca dentro un quadro di questa natura, assumendo un ruolo di cui abbiamo spesso parlato, nella declinazione del diritto all’abitare nella crisi, che mai come oggi appare nella sua nitidezza. Il lavoro svolto nei territori in rete ha esattamente la funzione di anticorpo al virus renziano e nello stesso tempo abbozza forme di contropotere o nuova sovranità sociale come la si voglia chiamare. Non è una faccenda estetica, perché realmente il nostro agire genera conflitto, resistenze e turbativa del modello di sviluppo che ci vogliono imporre. Basta vedere i processi repressivi che stanno accumulandosi su di noi.

Dentro questa sperimentazione effervescente che ha fatto uscire la lotta per il diritto alla casa dall’angusto ambito in cui si trovava e attraverso le differenti pratiche di riappropriazione ha sollevato con forza la questione reddito contro rendita, gli strumenti di riorganizzazione economica sul lavoro e sulle infrastrutture che vanno prendendo forma raccontano meglio di ogni altro esempio la validità del conflitto che abbiamo determinato. Abbiamo chiesto autorevomente una sola grande opera: casa e reddito per tutti, le risposte si sono viste e le stiamo pagando pesantemente. Il paese solvibile va in un’altra direzione, opposta e contraria alla nostra. Non solo non siamo sulla stessa barca, ma ci stanno anche colpendo con i remi.

Nei territori e nelle periferie ci siamo e possiamo fare la differenza. Non dobbiamo farci derubare di parole come lo stop al consumo di suolo, rigenerazione urbana, uso del costruito, valorizzazione del patrimonio pubblico, diritti uguali per tutti, ma dobbiamo declinarle dentro le rotture che quotidianamente produciamo. Le generazioni che stanno sperimentando sulla propria pelle precarietà e cemento, grandi eventi e grandi opere, devastazione e saccheggio del proprio presente, stanno accumulando saperi e rabbia, indipendenza e coraggio, complicità e solidarietà a partire dalla forza rigeneratrice meticcia della lotta per il diritto all’abitare nelle occupazioni, negli spazi sociali, nella produzione culturale autonoma e libera, che afferma il diritto al reddito in forma diretta e indiretta con pratiche di riappropriazione diffuse, di autoriduzione e contrattazione sociale permanente.

Dopo la settimana di mobilitazione di ottobre e le iniziative diffuse di questi giorni, dove abbiamo sperimentato intrecci stimolanti sul piano del conflitto metropolitano, è emerso chiaramente quanto importanti sono le nostre esperienze contro il governo Renzi e i suoi provvedimenti, contro le scelte economiche dettate dalla Bce e dalla necessità di perpetuare un modello di sviluppo criminale e in crisi, alimentando anche una pericolosa retorica securitaria e razzista. Proviamo a capire insieme come proseguire incontrandoci a Roma a un anno dalla manifestazione del 19 ottobre e dalle giornate di conflitto che ne sono seguite. Giornate straordinarie come quella del 31 ottobre, quando abbiamo aperto lo scontro con il governo e il ministro Lupi sul cosidetto “Piano casa” in discussione alla conferenza stato-regioni ponendo con forza il tema dell’utilizzo delle risorse, tornando in piazza il 20 novembre in occasione del vertice italo-francese sul Tav. Questione quella dell’utilizzo delle risorse più che mai attuale, a pochi mesi da Expo 2015 e con provvedimenti come il Jobs Act, la legge di stabilità e lo Sblocca Italia, contro il quale è stata lanciata la mobilitazione a Bagnoli il prossimo 7 novembre.

Con questà consapevolezza sappiamo di dover affrontare i prossimi mesi e come al solito confidiamo nelle differenze disponibili al confronto. Approfondire le caratteristiche che il nostro lavoro territoriale deve assumere, in rete, per dare maggiore forza a ciò che già ognuno fa nelle proprie realtà può consentirci di organizzarci meglio e di difenderci con maggior forza quando siamo aggrediti. Il tema della libertà di movimento, della legittimità delle pratiche di lotta considerate illegali e colpite con misure coercitive pesanti, non può più essere disgiunto dai percorsi comuni o vissuto localmente.

Ci vediamo sabato 1 novembre alle ore 9 a viale delle Province 198 per avviare il confronto che proseguirà domenica 2 alle ore 10 al Porto Fluviale.

Sabato pomeriggio parteciperemo tutt@ alla manifestazione a sostegno della resistenza di Kobanê, che partirà alle ore 15.30 da piazza dell’Esquilino.

Movimenti per il diritto all’abitare

Riparte la mobilitazione: strappati i moduli per il contributo affitto! #16S tutt@ in Campidoglio

Questa mattina Resistenza residence e i movimenti per il diritto all’abitare hanno tenuto una conferenza stampa a sorpresa sotto l’assessorato alle politiche abitative del comune di Roma, in via Quadrato della Concordia, per riaprire una nuova stagione di lotte e contestare con decisione i provvedimenti del Campidoglio sull’emergenza abitativa.

Il 15 settembre scade infatti il termine ultimo per aderire al bonus casa, una misura velleitaria e inadeguta attraverso la quale l’amministrazione pretende di svuotare gli oltre 30 residence in cui da anni vivono 3500 famiglie in attesa di una casa popolare.

Con 13 milioni di euro fino al 2015, da distribuire tra bonus casa, contributo affitto e apertura di nuovi centri per l’emergenza- i Sat-, il Comune promette un contributo tra i 600 e gli 800 euro a chi stipula un contratto d’affitto con un privato. E mentre dagli stessi uffici lasciano trapelare la difficoltà a sostenere economicamente già mille eventuali adesioni all’iniziativa, non è difficile comprendere come l’intera operazione punti ancora una volta a sostenere i proprietari, rimettendo nelle mani del libero mercato il destino di migliaia di persone che tornerebbero ad essere morose in pochi mesi.

Una logica dunque che alimenta ancora una volta l’emergenza e che rappresenta una partestracoerente di un disegno complessivo che parla in maniera inequivocabile il linguaggio delle privatizzazioni e della negazione dei diritti: invece di attuare la delibera regionale sulla rigenerazione urbana e il riuso della città per trovare soluzioni immediate, sostenibili socialmente ed economicamente, si favorisce la speculazione finanziaria e immobiliare con manovre urbanistiche che dietro i finti interessi pubblici nascondono gli affari milionari delle lobbies finanziario-mafiose che hanno messo le mani su Roma. Ne è un esempio il progetto del nuovo stadio, che dovrebbe approdare in consiglio comunale il prossimo 15 settembre e che fa il paio con l’impostazione neoliberista, contenuta nel salva Roma e nello Sblocca Italia, che la governance si è data in questo paese e che si traduce in privatizzazioni, project financing, vendita del patrimonio, taglio ai servizi e alla cultura.

Intanto l’applicazione dell’art 5 del cosiddetto “piano casa” voluto fortemente da Lupi impedisce a chi occupa per necessità, nel vergognoso silenzio del sindaco, l’acquisizione della residenza e l’allaccio delle utenze. Migliaia di persone rischiano quindi di diventare clandestine nell’indifferenza di un’amministrazione che punta a rendere Roma appetibile per gli investitori privati, passando sul corpo di chi si è organizzato per trovare una risposta parziale alla precarietà resistendo agli sfratti, agli sgomberi e alle deportazioni. Di chi non accetta passivamente la criminalizzazione né i tentativi di normalizzazione.

fotoPer questo oggi tanti “ospiti” dei Caat hanno strappato i moduli per aderire al bonus casa, annunciando una nuova stagione unitaria di battaglie per il diritto alla casa.

Saremo in Campidoglio il 16 settembre per esprimere la nostra ferma opposizione al disegno di città di Marino &co e lanciare la mobilitazione permanente contro il piano casa e l’art 5, verso la settimana di mobilitazione europea “take the city” dal 10 al 18 ottobre. Settimana che inaugureremo con la mobilitazione del 10 ottobre in occasione dell’udienza del tribunale del riesame per Paolo e Luca, agli arresti domiciliari dal 20 maggio. Un vero e proprio sequestro di persona che intende colpire la legittimità delle pratiche di riappropriazione del diritto alla casa e al reddito, giudicando socialmente pericolosi quei soggetti che non accettano l’ineluttabilità di morire di precarietà e austerity.

Riprendiamoci la città, blocchiamo tutto! 

Paolo e Luca liberi subito!

#takethecity #nobonuscasa #nopianocasa

Movimenti per il diritto all’abitare