Oggi, Giovedì 3 Marzo, il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha allestito l’ennesimo teatrino mediatico (convocato con poche ore d’anticipo) a P.zza Malatesta dove nel week end il banchetto elettorale di Noi Con Salvini era stato ribaltato dall’intollerenza degli abitanti del quartiere verso razzisti e politicanti di ogni colore. In cerca di rivincita e visibilità dopo l’attacco (che non è stato l’unico) subito dai leghisti, provando a cogliere l’occasione per del facile vittismo, ha messo in scena un fantomatico incontro con gli abitanti del quartiere contro “la violenza dei centri sociali”. Continua a leggere Roma Est respinge il piagnisteo leghista! #MaiConSalvini
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Obblighi di firma per chi si oppone a chi soffia sul vento del razzismo e della guerra fra poveri! #MaiConSalvini
Nelle prime ore di questa mattina è partita un’operazione della Questura di Roma che ha portato 3 compagni e una compagna all’obbligo di firma 2 volte al giorno in seguito ai fatti del 27 Febbraio 2015. In quella giornata all’interno della campagna #MaiConSalvini occupanti di case, studenti, precari, migranti segnalarono con forza il rifiuto di chi vive questa città verso la Lega e Salvini nel tentativo di entrare in una Piazza del Popolo blindata, che avrebbe ospitato il giorno successivo il comizio del leader leghista. A pochi giorni dalla mobilitazione a Bologna contro la manifestazione che vedrà Salvini e diversi pezzi della destra calare nel capoluogo emiliano per continuare la campagna elettorale permanente a suon di guerra fra poveri e razzismo, le misure cautelari ai comagni a Roma, come gli arresti avvenuti poche settimane fa a Torino, tentano di mettere paura a chi in tutta Italia con coraggio si è opposto al progetto fascio-leghista contestando in ogni dove i comizi di Salvini. Questa operazione si colloca, inoltre, nel giorno in cui i riflettori sono tutti puntati sull’inizio del processo per i fatti di Mafia Capitale e in una fase particolarmente aspra a Roma, dove l’amministrazione cittadina è stata commissariata a prefetti sceriffi che confermano ancora oggi come, in un rapporto stretto con la Questura, intendono gestire questa città, anche in vista del prossimo Giubileo. Il 27 Febbraio è stata un’importante giornata di lotta, a partire dalla mattina dove venne occupata la basilica a Piazza del Popolo sgomberata con violenza dalla polizia fino al pomeriggio quando in centinaia si è tentato con coraggio di sfidare il dispositivo messo in campo per difendere la calata dei fascioleghisti a Roma, rappresentando un rifiuto forte verso le bugie spacciate dal Matteo padano come da Matteo Renzi e verso gli interessi che rappresentano. E’ stata anche quella piazza a far sì che il giorno dopo una manifestazione cittadina ha contrastato il comizio di Salvini con un corteo di trentamila persone che ha oscurato le poche migliaia presenti a Piazza del Popolo. Una piazza, quella del 27 Febbraio, dove ci sono state cariche della polizia e arresti, come in tutta Italia quando con presidi e cortei ci si è opposti alla presenza di Salvini, e che ha visto un accanimento particolare della questura: dagli arresti in piazza, passando per le multe per il blocco stradale, fino alle misure cautelari di oggi. Non ci rimane che ribadire che è impossibile fermare chi lotta contro il fascismo, il razzismo e la guerra ai poveri del PD e della Lega, e che l’8 Novembre anche noi difenderemo Bologna, partecipando alla mobilitaizone construita dai compagni nel capoluogo emiliano, dando di nuovo il nostro benvenuto a Salvini.
l #27F c’eravamo tutt@! 3/03 presidio a Regina Coeli. Vogliamo #tuttiliberi subito!
Con un ingente schieramento di forze dell’ordine disposte in tenuta antisommossa a difesa di piazza del Popolo, ancora una volta venerdì scorso la questura e la prefettura hanno voluto esibire i muscoli contro migranti, studenti e precari che manifestavano il loro rifiuto alla presenza di Salvini e di Casapound in quella piazza.
Sia il 27 che il 28 febbraio migliaia di agenti hanno ingabbiato questa città per garantire alla Lega e ai suoi sodali di autorappresentarsi tra saluti romani, slogan razzisti e vessilli fascisti.
Nel tentativo di sottrarre piazza del Popolo a questa presenza inaccettabile, centinaia di uomini e donne sin dalla mattina di venerdì con un blitz a piazza di Spagna e l’occupazione della chiesa di Santa Maria del Popolo, e nel pomeriggio con il proposito di entrare nel luogo scelto da Salvini per parlare ai romani, hanno dovuto fare i conti con una città presa in ostaggio da Alfano e dalle sue truppe. 4 di noi sono stati arrestati e domani si terrà l’udienza di convalida alle ore 9 nel carcere di Regina Coeli, dove sono rinchiusi dalla sera del 27 febbraio.
Una prova di forza degli uomini in divisa che suona come attestato di complicità verso le parole della Lega, una forza politica che rappresenta la migliore opposizione che Renzi potesse augurarsi, la più comoda da gestire e la più addomesticabile nella sua impresentabilità.
Sicuramente indisponibile a qualunque tentativo fascio-leghista di imporsi nella città invece l’opposizione sociale che sia venerdì che sabato ha portato per le strade e le piazze di Roma la giusta rabbia di chi quotidianamente lotta per strappare casa, reddito, dignità.
La città di sotto irriducibile sarà di nuovo in piazza domani mattina alle ore 9 sotto il carcere di Regina Coeli per chiedere l’immediata liberazione di Ivano, Eddy, Giovanni e Fabrizio.
Vogliamo tutt@ liberi subito!
L’antifascismo non si processa!