Siamo studenti, laureati, disoccupati, lavoratori precari, fuori sede, giovani con il futuro a tempo determinato.
Siamo quei ragazzi e quelle ragazze che più volte hanno riempito le piazze in questi anni, che hanno cominciato a sognare con il movimento dell’Onda Studentesca del 2008, che hanno urlato “que se vayan todos” nelle piazze eccitate del 2010.
Le nostre giornate sono scandite fra una sessione d’esame -mentre aumentano le tasse universitarie-, un lavoro mal pagato, uno stage gratuito, un’autobus stracolmo -mentre tolgono la riduzione per studenti-. Poi torniamo nella stanzetta a casa dei nostri genitori o nel posto letto che dividiamo con una ragazza abbastanza simpatica – e che paghiamo 300 euro al mese!-.
Il nostro Degage! vuol dire che non siamo più disposti a farci scandire i tempi di vita dai prezzi soffocanti di questa crisi, vogliamo poter progettare il nostro futuro, come più ci piace, e non come ci impongono che debba essere.
Degage! è stato lo slogan delle rivolte tunisine che hanno portato alla cacciata del leader Ben Ali, vuol dire “vattene”, “dimissioni”.
Degage perchè vogliamo liberarci da questa schiavitù, vogliamo poter inventare e sognare, costruirci un’ipotesi di vita che vada oltre il termine del contratto di collaborazione a progetto.
Il futuro non è una concessione, per questo non abbiamo voglia di chiederlo a nessuno, ma di riprendercelo.
Crediamo che dall’attivazione di ognuno di noi possa nascere qualcosa di più: un laboratorio dove condividere saperi, un’aula occupata dove riscoprire una nuova socialità, uno studentato dove abbattere i costi dell’abitare.
Una soluzione c’è ma dipende da te!
Degage!
casaxtutti, tutti a casa!