3 piazze romane un primo risultato: i migranti non sono più un “oggetto da mostrare”

Roma in queste settimane è tornata prepotentemente al centro del dibattito politico nazionale e della sua cronaca. Basta citare alcuni casi: il Renzi Bis mascherato da Gentiloni che annulla completamente la chiara volontà di quasi venti milioni di “no”; il caos generato dall’arresto di Marra in Campidoglio e dentro al movimento 5 stelle; l’eterno utilizzo mediatico, talvolta decisamente a sproposito, del degrado. Non vi è giornale, televisione o sito internet che non affronti la “questione Roma”. Allargando lo sguardo poi oltre al centro, andando in quelle periferie strapopolose ma disabitate da servizi e welfare, la situazione raccontata sembra essere addirittura peggiore. Fuochi tenuti accesi da inquietanti venti di razzismo e xenofobia, una guerra fra poveri strisciante che porta l’ “autoctono” a prendersela col migrante, a dare a lui la colpa dei disservizi e di una vita non certamente all’altezza delle aspettative che la società impone.

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Migranti e periferie: inquadrare il nemico comune.

Alcune note su Sistema Accoglienza e antirazzismo.

Questo lavoro colossale che è quello di reintrodurre l’uomo nel mondo, l’uomo totale, si farà con l’aiuto decisivo delle masse europee che, devono riconoscerlo, si sono spesso allineate circa i problemi coloniali sulle posizioni dei nostri comuni padroni. Per questo, bisognerebbe anzitutto che le masse europee decidessero di svegliarsi, si scuotessero il cervello e cessassero di giocare al gioco irresponsabile della bella addormentata nel bosco. (Frantz Fanon, I dannati della terra)

 Sayad, sociologo e filosofo algerino, scriveva ne “La doppia assenza” della funzione specchio delle migrazioni: guardare al fenomeno migratorio significa guardare nel profondo delle strutture dello Stato. Esso, in quanto conduttore di conflitti e mediazioni, diventa rivelatore, “specchio” delle caratteristiche tanto della società d’origine quanto di quella d’arrivo (Sayad, 2002). In questo senso il “sistema accoglienza” va osservato come fatto totale, come un fenomeno attraverso cui si possono leggere per estensione altre questioni della nostra società che inevitabilmente ne fanno parte e lo costituiscono (Mauss, 2002).

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Sapienza dice NO: Corteo e riappropiazione verso il #27NO

Questa mattina gli studenti e le studentesse della Sapienza hanno animato una giornata di mobilitazione nella città universitaria. La giornata è iniziata con una colazione sociale davanti al bar all’entrata di Regina Elena per denunciare la chiusura di uno spazio di ristorazione a causa di una poca trasparenza politica.
Dalle 11 il concentramento alla Minerva ha cominciato a prendere forma, e dopo un primo momento di comunicazione è partito in corteo. Continua a leggere Sapienza dice NO: Corteo e riappropiazione verso il #27NO

Note su fatti di ordinaria violenza

Qualche giorno fa ad una festa universitaria a La Sapienza si è toccato l’apice di una situazione che si protraeva da tempo. Per l’ennesima volta un “compagno” si è presentato ad una nostra iniziativa per provocare una nostra compagna che aveva già ricevuto dalla stessa persona spintoni e insulti. Ci interessa scrivere due parole a riguardo anche in vista del corteo del 26 novembre “Non una di meno”, che tratta proprio tematiche come femminismo, antisessismo e violenza di genere. Continua a leggere Note su fatti di ordinaria violenza

LO SCEMPIO DELL’UNIVERSITA’ PUBBLICA. L’esempio di Sociologia.

Pubblichiamo un contributo del CAOSS collettivo autorganizzato sociologia e stess sulla situazione in cui versa la nostra universitá: una radiografia sulla stato di salute dei nostri dipartimenti tra mancanza di servizi, diritti negati e forme di lotta e organizzazione da mettere in campo.

Con la ripresa delle lezioni dell’anno accademico 2016/17 si sono ripresentate le questioni relative alla mancanza di aule per studenti e di spazi dedicati allo studio e al confronto. Continua a leggere LO SCEMPIO DELL’UNIVERSITA’ PUBBLICA. L’esempio di Sociologia.

Roma, ennesimo sgombero violento senza soluzione

Ieri si è scritta l’ennesima pagina vergognosa della città di Roma. Il bisogno della casa non viene più riconosciuto come diritto. Non esiste più uno stato sociale in grado di garantire i servizi minimi essenziali e chi si autorganizza viene trattato come un problema di mero ordine pubblico. Un atteggiamento inaccettabile verso chi invece di morire di freddo sotto un ponte si organizza e decidere di rispondere al ricatto dell’affitto, dei mutui, dell’assenza di politiche abitative, riprendendosi una casa e occupando uno stabile vuoto. Continua a leggere Roma, ennesimo sgombero violento senza soluzione

Sorveglianza speciale: udienza per Paolo dei Blocchi Precari Metropolitani

Nella giornata di ieri, giovedì 2 febbraio 2017, si è svolta l’udienza di appello richiesta dalla difesa per far cadere la misura di prevenzione della sorveglianza speciale comminata ai danni di Paolo Di Vetta, il 3 Ottobre 2016. Come molti ricorderanno l’autunno romano si è aperto con un duro attacco portato ai movimenti per il diritto all’abitare capitolini, poichè insieme a Paolo anche Luca del Coordinamento cittadino di lotta per la casa è stato colpito dalla stessa misura preventiva. Continua a leggere Sorveglianza speciale: udienza per Paolo dei Blocchi Precari Metropolitani

I precari bloccano gli ingressi dell’Istat

img-20170125-wa0002Questa mattina i precari dell’Istat hanno occupato gli ingressi dell’Istituto per richiedere la stabilizzazione dei lavoratori in queste ore in discussione alla Camera. Di seguito pubblichiamo il comunicato dell’Assemblea Precari/e Istat

Senza i precari l’Istat si ferma: fermiamo l’Istat!

L’operazione volta alla stabilizzazione dei 350 contratti all’Istat è alle strette finali. L’amministrazione ha concordato con gli Organi Vigilanti una nuova formulazione del testo del dispositivo Continua a leggere I precari bloccano gli ingressi dell’Istat