Roma in queste settimane è tornata prepotentemente al centro del dibattito politico nazionale e della sua cronaca. Basta citare alcuni casi: il Renzi Bis mascherato da Gentiloni che annulla completamente la chiara volontà di quasi venti milioni di “no”; il caos generato dall’arresto di Marra in Campidoglio e dentro al movimento 5 stelle; l’eterno utilizzo mediatico, talvolta decisamente a sproposito, del degrado. Non vi è giornale, televisione o sito internet che non affronti la “questione Roma”. Allargando lo sguardo poi oltre al centro, andando in quelle periferie strapopolose ma disabitate da servizi e welfare, la situazione raccontata sembra essere addirittura peggiore. Fuochi tenuti accesi da inquietanti venti di razzismo e xenofobia, una guerra fra poveri strisciante che porta l’ “autoctono” a prendersela col migrante, a dare a lui la colpa dei disservizi e di una vita non certamente all’altezza delle aspettative che la società impone.
